Chiunque possieda un orologio di lusso e si stia domandando come effettuare una manutenzione tale da preservarne il valore da un compro orologi usati, dovrà tenere conto delle specifiche dello stesso.
Il tutto parte dalla conoscenza del sistema di ricarica, quanto tempo indossare un modello automatico per tenerlo carico e quanto a lungo può restare carico se non al polso.
Inoltre, è importante sapere che oggi esistono due modelli di ricarica, che sono il monodirezionale e il bidirezionale.
È possibile ottenere una valutazione gratuita del proprio orologio, dopo che degli esperti del settore lo avranno sottoposto a un controllo manuale, e quindi decidere se venderlo ad un compro orologi usati.
Cosa sapere per effettuare la corretta manutenzione di un orologio
Nella manutenzione orologio da polso influiscono fattori come il tempo in cui questo è indossato.
Tuttavia, questo elemento non fornirà una misura precisa, perché la ricarica completa di un modello automatico dipende anche all’attività fisica di chi lo ha al polso.
In pratica, uno sportivo, ad esempio un tennista, farà ricaricare completamente il dispositivo più rapidamente di un impiegato che rimane seduto alla scrivania per molte ore al giorno.
Per comprendere la reale manutenzione da effettuare su un orologio occorre anche tenere conto di elementi peculiari e della necessità di eseguire dei test anche complicati.
Sono davvero pochi, infatti, i proprietari di orologi di lusso che ne conoscono l’effettiva autonomia, le caratteristiche tecniche e il tipo di movimento del proprio dispositivo.
Manutenzione dell’orologio a carica automatica
Oggi la manutenzione di un orologio tiene conto del fatto che nei moderni esemplari da polso la massa oscillante non esiste più, in quanto sostituita dalla massa rotante a forma di settore circolare.
Ciò significa che a ogni movimento del polso, attraverso degli ingranaggi, la massa presente in questi orologi ruota attorno e trasmette l’energia al bariletto della molla di carica.
Al fine di evitare sovraccarichi o potenziali rotture che potrebbero essere causati da eccessi di carica, alla molla è applicato un dispositivo che ne limita la ricarica.
La corretta ricarica dell’orologio automatico è influenzata da numerosi fattori.
Ovvero, dal tipo di ricarica, dalla tipologia del movimento, dalle complicazioni, dalle alternanze e dalla frequenza del bilanciere, dall’usura del movimento, dalla lubrificazione, dai potenziali difetti congeniti e dalla manutenzione stessa.
Se vuoi vendere orologi usati di lusso devi sapere che non esiste un modello automatico che non può non scaricarsi mai ed anche che quelli meccanici, per quanto automatizzati, potrebbero differire dai propri simili facendo la differenza.
Si deve in ogni caso sempre tenere conto delle direttive presenti nei libretti delle case produttrici in merito a ricarica e di quelle degli esperti della quotazione orologi.
Per una corretta manutenzione è possibile far esaminare il pezzo presso un compro orologi usati, ovvero da esperti in materia che saranno in grado di fornire risposte tecniche sicure per ogni singolo movimento.
Conoscendo alla lettera le caratteristiche tecniche, con una valutazione gratuita puoi conoscere il valore orologi usati, in modo da capire chi possa offrirti il miglior prezzo garantito.
Manutenzione dell’orologio a carica manuale
Il discorso sulla manutenzione orologio manuale non differisce molto da quello relativo alla carica automatica.
In questo caso, l’orologio deve essere tolto dal polso e poggiato con cura su un ripiano orizzontale, distendendo il cinturino: un equilibrio precario del dispositivo potrebbe comprometterne la precisione di marcia o piegare dannosamente il cinturino.
L’orologio deve essere caricato ogni 24 ore nonostante disponga di un’autonomia maggiore, poiché la molla tende e scaricarsi soprattutto durante le prime 18-36 ore d’utilizzo.
Inoltre, posizionare scorrettamente l’orologio potrebbe comportare anche variazioni della costanza di marcia e malfunzionamento.
Con piccoli accorgimenti di manutenzione si usufruirà al meglio della carica durante l’intero arco della giornata.
Mentre si eseguono l’operazione di carica e la rimessa all’ora dell’orologio, bisogna prestare particolare attenzione.
Nella carica, infatti, si deve evitare di ruotare la corona avanti e indietro, ma solo avanti e con accuratezza, e fermarsi non appena si avverte resistenza, altrimenti si correrà il rischio di rompere gli ingranaggi, l’asse o la molla motrice.
Soprattutto nel caso degli orologi d’epoca, ma non solo, la rimessa all’ora non può essere fatta mentre si indossa l’orologio al polso: è fondamentale toglierlo per non rompere l’asse di carica che altrimenti sarebbe troppo sollecitato.
Bisogna tenerlo in modo saldo con la mano ed evitare che possa cadere o sbattere da qualche parte; successivamente, operare l’estrazione modulando forza e carichi tangenziali.
Per allineare i denti degli ingranaggi è bene ruotarlo di mezzo giro o un giro, in caso di resistenza.
Soprattutto se si tratta di orologi d’epoca, quindi sottoposti a usura, occorre stare attenti anche al rapporto di demoltiplica delle ruote, sui cui assi sono calettate le lancette.
Ma anche al gioco, o a scelte tecniche del produttore, poiché si potrebbe verificare un’accelerazione della lancetta dei minuti.
Si consiglia dunque far oltrepassare alla lancetta la posizione voluta, retrocedendola finché questa indica l’ora esatta.
Se una volta rilasciata la corona, bilanciere e lancetta dei secondi non ripartono subito dopo aver riposizionato la corona in riposo, bisogna ruotare delicatamente l’orologio, in senso orizzontale e da sinistra verso destra.
Oppure, in casi più rari, è possibile procedere agendo direttamente sulla corona rientrata, ruotandola lievemente e rilasciandola subito.